1893-1894: il grande salone ristorante del Borromées - Archivio storico Grand Hôtel des Iles Borromées - Stresa (VB)

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1893-1894: il grande salone ristorante del Borromées

Archivio
il Grande Salone Ristorante
 
In un articolo pubblicato sul “Gazzettino” di Stresa nel 1924, scritto da Mario Daveri, scopriamo che nel 1893 il celebre architetto ticinese Augusto Guidini «provvedeva alla costruzione del Grande Salone Ristorante».


Purtroppo nel 1894 un evento luttuoso portò scompiglio nella famiglia Omarini. Veniamo a conoscenza di questo evento dall'Atto di morte di Carlo Omarini, datato 1894.
Da questo documento, conservato presso l'Archivio di Stato di Verbania, che certifica la morte del primogenito dei fratelli Omarini, si trova conferma del suo celibato, probabilmente dovuto anche alla necessità di prendere su di sé la conduzione di tutti gli affari di famiglia, anche rispetto ai fratelli minori.La dichiarazione di morte venne stipulata «l’anno Milleottocento novantaquattro, addì ventisette di Settembre, a ore antimeridiane otto e minuti, nella Casa Comunale».
A riceverne notifica fu il Sindaco in persona, l'Avvocato Eugenio Ottolini.
Curiosa l’identità dei referenti e dei testimoni. La notizia della morte di Carlo, infatti, è portata da «Piccaluga Giulio, di anni quaranta, geometra (…) e Pecora Giovanni Battista, di anni trentasei, caffettiere. (...)
L’Omarini è mancato all’una e trenta di quella stessa notte, nella casa posta in Via Sempione, al num. Ventinove» (ovvero morì in albergo).
Apprendiamo che l’albergatore aveva sessantanove anni, risiedeva a Stresa, ma era nato a Chignolo Verbano dal fu Carlo, possidente, e da Contini Carolina, casalinga, entrambi di Chignolo.

A testimoniare e controfirmare l'atto vennero chiamati «Piola Giuseppe, di anni sessantasette, macellaio, e Mendozzi Luigi, di anni trenta, barcaiuolo».
Il tutto venne poi annotato negli Atti dello Stato Civile del Comune di Stresa, nel Registro degli Atti di Morte del 1894.  
Anche per comprendere come si svolgevano un tempo i funerali, da annotare che il 30 settembre 1894 il sacrista stresiano Piero Tadini stilò la “Distinta del Funerale di prima classe pel fu Sig. Carlo Omarini”.

Il funerale venne celebrato da Arciprete, Diacono e Suddiacono, con «n. Otto Sacerdoti in cotta». «Piace notare la presenza di nove cantori, oltre ad un piccolo stuolo di confratelli, consorelle, portacroci, portacera, chierici...».
A tale distinta vennero allegate – attraverso successiva legatura a mano verosimilmente coeva – le fatture dei fornitori di quanto necessario per il funerale.

Da segnalare la coincidenza perfetta degli importi con quelli dichiarati nel Passivo della Successione come spese a carico degli eredi, proprio a partire dalla cifra totale della distinta stilata dal sacrista Tadini. Seguivano le fatture dei fornitori, molto interessanti perchè da quelle carte veniamo a conoscenza di artigiani e negozianti stresiani di quel periodo.  

Ad esempio, per fornitura di cera d’api sopraffina veniva riportato il conto della Antica Drogheria di Bolongaro Luigi fu G.A., Stresa, per il feretro in lastra di zinco Tadini Carlo Lattaio e Vetraio, Stresa, per la cassa in larice l’artigiano Bolongaro Giovanni fu G.mo, Falegname & Vetrajo, anch’esso di Stresa, per gli addobbi tessili alla chiesa lo stresiano Giovanni Minotti, Tappezziere, Fornitore di S.A.R. La Duchessa di Genova, per gli annunci mortuari, i biglietti di ringraziamento e la carta lettera listata, nonché per la pubblicazione del “ringraziamento funebre” sul n. 40 del giornale “Il Toce” gli Eredi Vercellini Tipografi di Pallanza.



Tutte le fatture risultano quietanzate entro i primi giorni di ottobre 1894. Pagamento quasi immediato! Da sottolineare la bellezza grafica delle intestazioni delle fatture.
L'Atto di Successione di Carlo Omarini del 1895, sempre conservato all'Archivio di Stato di Verbania, ci consegna un ulteriore tassello alla vita societaria dell'albergo e della famiglia d'albergatori.
«Addì 15 marzo 1895, Omarini Luigi fu Carlo, in qualità di coerede, si presentò all’Amministrazione del Demanio e delle Tasse sugli Affari per comunicare l’avvenuta morte del fratello maggiore Carlo il precedente 27 settembre 1894».
L’eredità del defunto - minutamente descritta nelle pagine interne del documento - «in forza di legge (…) è dovuta” ai fratelli Giuseppe, Giovanni, Luigi e Antonio Omarini e a tale Santamaria Francesca moglie di Pollini Battista (…) sorella uterina, “ovvero di madre” del de cujus».
Nell’elencazione dei beni (“Attivo della Successione”) è sempre utilizzata l’espressione “quarto di...” riferita sia a terreni e appezzamenti – di bosco, di campo o di prato – sia a case e cantine, in Stresa, Carciano di Chignolo Verbano, Gignese e Isola Bella.  



Tra gli altri beni in trasmissione, la carrozza coi cavalli, i finimenti e il foraggio e il libretto di conto corrente della Banca Popolare di Milano emesso l’anno precedente.
Va sottolineato come tra i debiti (“Passivo della Successione”) non figurino che le sole spese per il funerale, elencate per fornitori di singoli beni o servizi: tra queste – particolare di un costume tipico dell’epoca – la quota di L. 100 versate all’Asilo Infantile di Stresa per l’accompagnamento al funerale. Le distinta dei beni, invero precedente all’atto di successione, è sottoscritta il 15 gennaio 1895 da Luigi Omarini «anche per li fratelli».

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