Cigahotels Magazine - Archivio storico Grand Hôtel des Iles Borromées - Stresa (VB)

L'Archivio storico del
Grand Hôtel des Iles
Borromées
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Cigahotels Magazine

150 years > Timeline
Cigahôtels Magazine, la rivista della CIGA
poster hotel des iles borromees ricostruito

Testimonianze sugli Hotel Ciga, ovvero
«il lusso al sapore di casa»,
dagli articoli e dalle pagine
dell'House Organ CIGA Magazine

Un articolo di Silvia Zanardi, pubblicato su La Nuova Venezia del 10 novembre 2012,
ricordava lo splendido lavoro di ricerca effettuato dal veneziano Walter Cesare,  ex direttore di sede della CIGA.






E da quel 2012, ogni anno, un gruppo di ex dipendenti della Ciga – la Compagnia italiana grandi alberghi, fondata a Venezia nel 1906 dal conte Giuseppe Volpi di Misurata – si incontrano a Mestre per entrare nella “casa” che  Walter Cesare ha costruito per loro.
Tra quelle pareti si ritrovano “cimeli” del Gritti, Des Bains, Danieli, Excelsior
«I profumi, i colori, i sorrisi. Tutto sapeva di “casa”, una casa con la biancheria sempre fresca, i fiori sul tavolo, la musica rilassante e i mobili di lusso. Per questo ci andavano re e regine, attori famosi, scrittori in cerca di ispirazione e personaggi del bel mondo capaci di sorprendersi come bambini. La Ciga è stata questo e molto altro: in ottant'anni di storia, la Compagnia italiana grandi alberghi, ha accolto nell'intimo dei suoi salotti e delle sue camere il fermento e i tumulti della storia italiana del Novecento.
Fra quei magici labirinti di stanze, soffitte, cantine, cucine, lavanderie – che sotto il veneziano marchio Ciga portarono la bellezza e il bon ton della borghesia negli alberghi di lusso di tutte le grandi città italiane e arrivando fino a Parigi, Tokyo e Saint Francisco – c'era il mondo che, oggi, Walter Cesare vuole proteggere e conservare in uno scrigno privato (e senza fini di lucro) che a fatica si riuscirà a chiamare “museo”: più semplicemente, lo si chiamerà “casa”.
Nell'appartamento in cui conserva i portachiavi delle suite che ospitarono principi, nobili e capi di Stato; i timbri di tutte le società della Ciga; le divise originali dei bagnini e degli uscieri; le palline da golf e gli ombrelli con il marchio; gli adesivi dei grandi hotel da attaccare alle valigie; le stoffe con cui si cucivano i foulard delle governanti e molto altro, Cesare ha ricostruito il nido tanto caro non solo agli ospiti, ma soprattutto a chi ha fatto grande e, unica al mondo, questa società.
«Camerieri, governanti, direttori, uscieri, vetturieri, bagnini, manutentori: qui dentro ci sono tutte le donne e gli uomini della Ciga, i veri e grandi autori del suo successo. Per una volta, voglio che siano loro a salire sul palco come attori protagonisti della massima espressione dell'eccellenza italiana, che la Ciga ha rappresentato per quasi tutto il Novecento»

Annotava ancora Walter Cesare per la giornalista della Nuova Venezia, che «negli ultimi cinque anni mi sono dedicato alla raccolta di questo materiale, per tenere viva la storia di una società veneziana invidiata e ambita da tutto il mondo, testimone dei grandi passaggi del secolo scorso e nicchia di calore e bellezza per tanti grandi nomi della politica, dell'arte, della letteratura, del cinema. Basta guardarsi attorno per capirlo e immaginare, per esempio, quante mani ci sono dietro a una valigia di cartone ricoperta di stoffa bordeaux con il marchio Ciga, piena di adesivi attaccati da qualcuno che voleva si sapesse del suo “debole” per il lusso.

L'atmosfera che si respirava nei grandi alberghi della Ciga era il risultato del pensiero, dell'impegno, dell'eleganza e del savoir faire di tante persone. Ognuno di loro ha, nella sua singolarità, creato una splendida opera d'arte. A tutte queste persone, senza distinzioni, è dedicato questo lavoro».

Anche nelle pagine di CIGA Magazine si ritrova questo mondo dorato, al quale per tanti anni fece parte anche il Grand Hôtel des Iles Borromées di Stresa.



Il 75° della CIGA festeggiato al Des Iles di Stresa dai dipendenti del celebre Grand Hôtel










Sopra:il carteggio tra la Prefettura di Novara e il podestà di Stresa nel 1931 anticipava la richiesta di fusione tra l'Unione dei Grandi Alberghi, proprietaria delle quote societarie del Des Iles di Stresa, con la Compagnia Italiana Grandi Alberghi di Venezia.











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