1932-1935: le Conferenze di Stresa - Archivio storico Grand Hôtel des Iles Borromées - Stresa (VB)

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1932-1935: le Conferenze di Stresa

Archivio
Le Conferenze di Stresa
del 1932 e del 1935


Stresa negli anni Trenta fu protagonista di due avvenimenti decisivi per la storia europea. Si trattò di due importanti conferenze internazionali che purtroppo non riuscirono a scongiurare la Seconda Guerra Mondiale.  

La prima si svolse dal 5 al 20 settembre 1932. Nei saloni del Grand Hôtel, si tennero infatti alcuni incontri preliminari della prima e meno nota «Conferenza Internazionale di Stresa», presieduta dal francese Georges Etienne Bonnet, con la partecipazione del primo ministro inglese Ramsay MacDonald e dei rappresentanti di quindici Stati.

Scopo della riunione era promuovere le relazioni economiche e finanziarie dell’Europa centrale e orientale. Nonostante gli sforzi diplomatici, la conferenza non riuscì a produrre risultati concreti.  

Di notevole importanza fu invece la conferenza tenutasi dall’11 al 14 aprile 1935, che vide la partecipazione dei primi ministri d’Italia, Francia, Inghilterra, ovvero Mussolini, Laval e McDonald.
Mentre gli incontri diplomatici ebbero luogo nel Salone della Musica del palazzo Borromeo, sull’isola Bella, i partecipanti e le varie delegazioni alloggiarono all’Hôtel des Îles Borromées, come testimoniano le firme sul libro degli ospiti.  



L’albergo in quei giorni fu al centro dell’attenzione mondiale, e numerose furono le foto comparse sui giornali di vari Paesi che raffiguravano il frontale dell’edificio imbandierato.  In entrambe le occasioni, Stresa e il Borromées furono al centro della cronaca politica internazionale.
La Conferenza del 1935 era stata ideata anche per riaffermare lo spirito del Trattato di Locarno e riconfermare gli impegni sanciti, stabilendo così un fronte comune per limitare l’espansionismo della Germania nazista.
Il Trattato, o i Patti di Locarno, era costituito da una serie di accordi stipulati dal 5 al 16 ottobre del 1925 a Locarno, in Svizzera, dove si erano riuniti i rappresentanti di Germania (G. Stresemann), Francia (A. Briand), Gran Bretagna (A. Chamberlain), Italia (B. Mussolini) e Belgio (E. Vandervelde).  



Scopo della conferenza era superare le tensioni politiche sulle frontiere occidentali della Germania, ereditate dal Trattato di Versailles, sottoscritto il 28 giugno 1919 tra la Germania che era stata sconfitta durante la Prima Guerra Mondiale e i vincitori, che avevano imposto la sua smilitarizzazione, il pagamento dei danni di guerra e la cessione di vaste estensioni di territorio. La Germania si era sempre sentita umiliata da queste condizioni e meditava la rivincita.

La sala stampa del convegno del 1935 era allestita al Regina Palace Hôtel. L’imbarco per l’Isola Bella avveniva al Lido di Carciano. Per rendere Stresa più accogliente, elegante e idonea a ricevere personalità di tale calibro, venne ampliata la stazione ferroviaria e furono realizzati innumerevoli lavori pubblici.

Un articolo de “La Stampa” intitolato «Stresa giudicata a Parigi e a Londra “bastione fiorito della sicurezza europea”» annunciava le conclusioni, terminando con una testimonianza poetica del ruolo della “perla del Lago Maggiore”: «l’Inghilterra, la Francia e l’Italia hanno gettato le basi a Stresa di un nuovo fronte comune per la difesa della pace. Di fronte all’Organizzazione di Ginevra, considerata come il centro dell’universalismo, Stresa e l’Isola Bella, nel suo sfondo azzurro, appare  ormai come il bastione fiorito della sicurezza europea».



Come oggi sappiamo, questa serie di incontri al vertice non portarono ad alcuna soluzione: pochi anni dopo, prese infatti il via la Seconda Guerra Mondiale.
Meno pretenzioso negli intenti, ma con una sua “storicità” fu un altro evento svoltosi nel 1935,  dal 18 al 20 gennaio. La “Coppa d’Oro del Duce” fu una gara sciistica che si svolse al Mottarone, considerata il primo slalom gigante in Italia. Le gare internazionali vennero organizzate dallo “Sci-Bob Club Mottarone”, ottenendo una promozione turistica importante per la montagna di Stresa, con l’apertura di un ufficio turistico e d’informazioni in vetta e con un servizio di “navetta” effettuato dalla Ferrovia elettrica Stresa-Mottarone.



Ma ritorniamo alla Conferenza di Stresa del 1935, annotando anche un ulteriore avvenimento importante per l’albergo.
Infatti nel 1933 il grande chef Luigi Carnacina era stato nominato direttore generale del Grand Hôtel et des Îles Borromées, dove due anni più tardi il suo estro e le sue capacità dirigenziali vennero messe alla prova a livello internazionale: avrebbe dovuto organizzare  l’accoglienza di Benito Mussolini e dei primi ministri di Francia ed Inghilterra.



Le difficoltà furono innumerevoli; il lago dispensò le sue consuete giornate di piogge torrenziali e Mussolini, per un errore del protocollo, giunse al pranzo di gala imbronciato e con un’ora di ritardo, mettendo in fibrillazione invitati e cucina.
Nel suo celebre libro, “A la Carte”, Carnacina ricordò con rimpianto gli anni di Stresa e i febbrili preparativi della Conferenza.



Il resoconto dell’avvenimento siamo in grado di riviverlo attraverso le cronache giornalistiche dell’epoca.
Dal quotidiano palermitano “L’Ora”, nato per iniziativa della famiglia Florio, scopriamo che mentre Mussolini era intento ai preparativi per la guerra contro l’Etiopia, alla conferenza di Stresa passò come l’uomo della pace.

«Nelle prime ore del mattino di mercoledì 10 aprile 1935 un idrovolante trimotore Savoia Marchetti, partito da Sesto Calende, volteggiava attorno all’Isola Bella del lago Maggiore. Poi l’apparecchio scivolò sull’acqua con una manovra perfetta: due motoscafi lo raggiunsero e trasportarono sull’isola Benito Mussolini, che aveva pilotato l’idrovolante, Galeazzo Ciano, in veste di sottosegretario per la stampa e la propaganda, l’on. Suvich sottosegretario agli Esteri, il gen. Valle, sottosegretario all’Aeronautica.



Dall’isola si vedevano sventolare tre enormi bandiere esposte sul terrazzo d’onore del Grand Hôtel et des Îles Borromées di Stresa: la bandiera francese, quella italiana e quella britannica.
Stresa, allora perla del lago Maggiore, luogo di villeggiatura della buona borghesia novarese e soprattutto lombarda, aveva visto in quei giorni movimenti di guardie, di carabinieri, l’arrivo di Achille Starace e di un plotone di “moschettieri del duce”.
La cittadinanza, abituata a vedere gente elegante, spensierata e danarosa, si era meravigliata non poco per le misure di sicurezza adottate sia sul lungolago, sia nell’Isola Bella. L’afflusso poi di un gran numero di giornalisti italiani e stranieri aveva lasciato capire che qualche cosa di straordinario era nell’aria.(...)


A
llo scalo dell’isola erano ad attenderlo il prefetto di Novara Letta, il segretario del partito fascista Paladino, il podestà di Stresa on. Basile e il conte Borromeo. Si stava preparando quel simposio passato poi alla storia come “fronte di Stresa” al quale prendevano parte l’Italia, la Francia e la Gran Bretagna.

Nella stessa giornata arrivò il primo ministro francese Pierre Etienne Flandin, col ministro degli esteri Pierre Laval; il mattino successivo raggiunse Stresa James Ramsay Mac Donald, capo del governo inglese, col ministro degli esteri sir John Allsebrook Simon. Tutti alloggiavano al Grand Hôtel: i dialoghi dovevano svolgersi nel palazzo Borromeo dell’Isola Bella.

Il convegno di Stresa era indetto per prendere in esame la situazione internazionale, o meglio, la pace in Europa di fronte al riarmo che la Germania, ormai di Hitler, stava attuando. (...)
Durante i colloqui vennero esaminate innanzitutto le opinioni emerse dalle visite compiute in precedenza dai ministri britannici nelle varie capitali europee, la denuncia da parte della Germania della parte V del trattato di pace di Versailles, e la necessità di mantenere l’indipendenza dell’Austria sulla quale Hitler puntava già gli occhi in nome della riunificazione di tutto il mondo germanico. (...)

Mussolini condusse egregiamente gli interventi e ne usci come l’uomo della pace, tanto che i rappresentanti dei governi che avevano partecipato alla conferenza vollero manifestargli la loro ammirazione e la loro riconoscenza. (…)
Nello stesso anno però tutte le intese di Stresa cadevano nel nulla.
Mussolini da tempo preparava la guerra contro l’Etiopia e in ottobre incominciarono le ostilità. Il passaggio dell’Italia dall’amicizia franco-inglese alla Germania di Hitler, con la formazione dell’asse Roma-Berlino (ottobre 1936) per il maggior numero di noi fa parte della storia vissuta, e quindi tralasciamo di parlarne.
Dopo tre giorni di dialoghi tra i vari spostamenti da Stresa all’isola e vice-versa, e pranzi d’onore, i grandi del momento si lasciarono. Mussolini accompagnò gli ospiti alla stazione di Stresa nella mattinata del giorno 14. Era la Domenica delle Palme e il parroco dell’Isola Bella si era fatto premura di consegnargli il ramoscello d’olivo benedetto, quale impegno al mantenimento della pace».

Invece la guerra era purtroppo ormai alle porte e i vincoli alla libera circolazione stavano diventando  sempre più stringenti.

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